Di molte parole si è, in questi tempi spesso poveri di senso, di analisi, di umanità, perso il vero significato.
Una di queste è la parola profugo.
Usata quotidianamente per indicare tutti i protagonisti di questa dolorosa migrazione contemporanea, spesso utilizzata con tono dispregiativo, quasi la condizione di profugo fosse di per sé deprecabile, da allontanare.
Profugo è chi è costretto lontano dalla propria patria, profugo è chi subisce, non sceglie questo allontanamento, profugo è chi vuole sopravvivere senza per questo dover rinnegare se stesso.
Per questo, grazie alla bravura e alla professionalità di Quinto Antonelli vorremmo invitarvi ad ascoltare la storia di un profugo celebre. Un uomo che, comunque la si pensi, ha scritto un pezzo di storia e che ora rivive nelle parole di questo coinvolgente monologo.
Karl Marx non ha viaggiato a bordo di barconi ma è stato costretto per gran parte della vita lontano dal proprio Paese.
Quel pezzo di destino che rende le sue parole e la sua biografia ancora così tristemente attuali.
Vi aspettiamo quindi numerosi sabato 31 agosto alle 20.30 presso il Tabiá della Gemma a Mezzano
MY NAME IS MARX, KARL MARXultima modifica: 2019-08-20T18:47:22+02:00da
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